martedì 27 marzo 2007

cibi in tempo di guerra 1

Purtroppo la mia "memoria familiare " si è spenta tempo fa e dubito che i
miei genitori sappiano qualcosa.

Cmq una signora che conobi tenpo fa in campagna , mentre lavoravo con i
bimbi mi insegnoò una ricetta che si chiama "pesce di guerra". La ricetta
che mi ha insegnato lei vuole l'utilizzo del tonno in scatola ma suppongo
che all'epoca dura, si facesse con qualsiasi pesce trovato facendolo bollire
e passando al setaccio tute le parti commestibili.

Il pesce di guerra si fa con le patate bollite e schiacciate a cui si
aggiunge, ora, il tonno sgocciolato e passato al setaccio: se ne fa un patè
consistente a cui si dà la forma di pesce su un piatto di portata e si
ricopre di maionese.

intanto che scrivo mi sono venuti in mente due aneddoti: uno di mia nonna
nata nel 1911 e uno del nonno(o del padre) di un mio amico.

Mia nonna mi raccontò che nei tempi duri, a volte non erano necessariamente
di guerra, la mia bisnonna preparava una polenta monto consitente che
versava direttamante sul tabvole facendone una montagna, poi metteva sul
cucuzzolo le salsicche che aveva e generalmente non ce ne erano per tutti i
figli. Allora i bambini dotati di cucchiaio iniziavano a mangiare la polenta
e il primo che finendo la sua parte arrivava in cima aveva il diritto di
mangiarsi una salsiccia.

l'altro racconto invece viene dal polesine, che anche dopo la guerra è stata
una zona molto disagiata. Mi raccontò questo mio amico che all'epoca che fu
su nonno (o suo padre, non ricordo) quand'erano bambini e andavanoa giocare
stavano cmq attenti a ciò che nei campi poteva essere commestibile. Capitava
sepsso d'inverno che qualche pesce venise trovato congelato nei fossi
ghiacciati e allora veniva portato a casa dove veniva messo ad essiccare o
affumicare nel camino e usato al posto dello stoccafisso.